Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.

Provetta d'Amore - Recensione

21/07/2014 | Recensioni |
Provetta d'Amore - Recensione

Commedia poco riuscita questa Provetta d'amore, diretta da Jay Chandrasekhar che, cercando di scimiottare l'umorismo delle pellicole di Judd Apatow, riesce solo a sfornare un'opera banale, al limite dell'imbarazzante.

Tommy (Paul Schneider), dopo aver tentato invano di avere un figlio da sua moglie Audrey (Olivia Munn), capisce che potrebbe non avere figli. L'unico modo sarà ritrovare l'ultimo vasetto di sperma che aveva donato anni fa e per far questo, convince i propri amici a rubarlo alla banca del seme.

Provetta d'amore nasce come commedia che dovrebbe far ridere, ma invece, provoca solo qualche forzato sorriso in una mistura di volgarità e situazioni viste e riviste. A questo si unisce il bisogno di aggiungere del sentimentalismo lì dove stona, cercando di farci commuovere per un matrimonio, quello tra Tommy e Audrey, talmente dolce e toccante da risultare finto, stucchevole e a tratti persino fastidioso.

Da questa dose di zuccheri partono poi una serie di scenette volgari, fini a se stesse che si concludono in un inevitabile lieto fine che, in qualche modo, cozza con tutta la messa in scena che ci viene propinata poco prima.

Una serie di cliché uno dietro gli altri che non aiutano sicuramente lo svolgimento della struttura narrativa, che sconfina in una comicità becera condita da formule e concetti di cui il cinema è pieno. Provetta d'amore, concentrandosi principalmente sulle situazioni volgari, dimentica, se non nella prima parte, la caratterizzazione dei personaggi e l'elemento introspettivo che forse avrebbe dato maggior spessore all'opera.

Anche se nell'immediato qualche situazione può provare in qualcuno qualche risata, finita la pellicola quello che rimane è un vago ricordo di un film dal ritmo spento, senza colpi di genio, creato, sembra, per un pubblico che sa accontentarsi.

Sara Prian

 


Facebook  Twitter  Invia ad un amico  Condividi su OK Notizie 
 

Notizie in evidenza

Collabora con Voto 10
Seguici su Facebook Seguici su Google Plus Seguici su Twitter
Seguici su YouTube Registrati alla nostra Community Abbonati al nostro feed rss

I CINEMA DELLA TUA PROVINCIA

Advertising   Chi siamo   Collabora con Noi   Cookie Policy   Privacy   Termini e Condizioni d'Uso   Web TV  
 
Cerca
powered by Roma Virtuale :: Web Agency